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Nicola Bertellotti

SIPARIO – Si prega di accendere i telefoni, lo spettacolo sta per cominciare 

La mostra raccoglie 18 fotografie di Nicola Bertellotti (Pietrasanta, 1976) che, attraverso una composizione dell’immagine attenta e bilanciata, indaga l’abbandono e, metaforicamente, la fine imminente dei luoghi di cultura, spettacolo e aggregazione come teatri, cinema e spazi espositivi attualmente in disuso.
Il filo conduttore della visione artistica di Bertellotti è il concetto di presenza/assenza così caro a Starobinski che si chiedeva se al di fuori della poesia esistesse per le arti visive (che sono le arti della presenza) la possibilità di esprimere l’assenza. La risposta fornita da Bertellotti si concretizza in un’estetica che si riconosce pienamente nell’essere delle rovine di questi luoghi, eletti come gli oggetti la cui presenza ci parla di un’epoca perduta.
Ma c’è di più, le fotografie ci fanno riflettere sul debito che ogni presente ha nei confronti della vita già vissuta: la restituzione. Il titolo della mostra, infatti, è un chiaro riferimento a ciò che non vuole più essere in bilico e sull’orlo di una frana che incombe come una sentenza definitiva pronta a investire i teatri, i cinema, la socialità, la cultura, l’arte… la vita. E non si tratta tanto dell’azione del tempo sulle cose, quanto della direzione di alcune scelte sulla gestione dei luoghi di cultura. Scelte che possono consumare e distruggere, produrre guasti e rendere inservibili, portare fuori moda e far abbandonare.

Il Brescia Photo Festival è giunto quest’anno alla sua IV edizione. L’iniziativa, con la curatela artistica di Renato Corsini, è promossa dal Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei con la collaborazione di MaCof – Centro della fotografia italiana. Il tema di quest’anno, Patrimoni, si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della VittoriaAlata. 

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