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Luca Pozzi

Questo testo nasce da un incontro-intervista avuto con Luca Pozzi in un tardo pomeriggio di fine Agosto, durante l’installazione della mostra. Momenti nei quali le sensazioni si alternano, i pannelli sono appoggiati alle pareti, le scale servono da impalcature, gli elementi sono disposti in pre-ordine per essere assemblati e le finestre di Villa Leonesio … luogo quasi sospeso tra spazio e tempo, ambientazione perfetta per le sue opere … sono spalancate in attesa che il colore asciughi …Meccaniche della Meraviglia VIII è il titolo di questa rassegna. E un senso di profonda meraviglia è ciò che si prova guardando i lavori di questo giovane artista milanese. Le opere scelte per la mostra e gli straordinari spazi architettonici in cui sono collocate e con cui instaurano un legame fisico e meta-fisico, danno la possibilità di apprezzare l’impatto scenografico che Pozzi riesce a creare. La meraviglia e lo stupore vengono così suscitati dalla sospensione degli oggetti nello spazio dei campi magnetici che governano gli equilibri delle opere, ma anche dalle forme impresse su pannelli di plexiglas quasi fossero delle presenze venute da altri mondi o da altre dimensioni, e che, grazie alla pittura luminescente, fissata attraverso la luce,  prendono vita e giungono fino a noi.
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Nato nel 1983 a Milano, è artista visivo e mediatore culturale. 

Laureato presso l’Accademia di Brera e specializzato in grafica 3D e sistemi informatici, dal 2009 collabora con diverse comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (Perimeter Institute, Ontario, CA), il Compact Muon Solenoid (CMS, CERN, Ginevra) e il Fermi Large Area Telescope laboratory (INFN, NASA). 

Studiando gravità quantistica, teletrasporto, viaggi nel tempo, cosmologia multi-messaggera e fisica delle particelle, la ricerca scientifica viene convertita in progetti cross-disciplinari ibridi costituiti da installazioni magnetiche, lecture site-specific, oggetti levitanti, disegni di luce e da un uso performativo della fotografia in grado di ricreare una strana sensazione di tempo congelato e multi-dimensionalità.

Ha esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il Mambo di Bologna, il MEF di Torino, l’Artist Pension Trust di Londra e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York.

Tra le più recenti mostre personali: The Grandfather Platform, site specific project, Sala dei Carracci, Palazzo Magnani, Bologna (2018); Blazing Quasi-Stellar Object, CERN, Ginevra (2017); Discovery & Premonition, alexander levy, Berlino (2016); The Messengers of Gravity, open site- speficic, Museo Ettore Fico – MEF, Torino (2015); Detectors, Galleria Federico Luger, Milano (2015); The Messages of Gravity, GRIMMUSEUM, Berlin (2013); Waiting 4 Oracle [1560- 2012], Kabe Contemporary, Miami, FL. (2012); Meccaniche della Meraviglia Leonesia (2012); Loops, Fondacion José Pons, Madrid (2011); A.E.W.O.M. [Le strabisme du dragon] Aleph Exeriment Without Mass, Museo Marino Marini, Firenze.

Tra le mostre collettive più recenti: Nautilus, Marselleria, Milano (2017); Time Specific Artist Lectures, Site Specific Artist Lectures, Museo della Specola, Bologna (2017); Rilevamenti, Camusac, Cassino; Friends Only, The Internet is Present #3, Gallery Vriend Van Bavink, Amsterdam (2016); Selfmanagement, Galleria Enrico Astuni, Bologna (2016); One Church One Column, Palazzo Re Enzo, Cappella di S.Maria dei Carcerati, Bologna (2015); Me, Me, Mirror, Hariviera Gallery, Tel Aviv (2014); Open Monument, Bethanien Kunstraum Kreuzberg, Berlino (2013); Higher Atlas, Marrakech Biennale/Teatre Royal, Marrakech (2012); T.O.E [Theory of Everything], CAB Bastille, Grenoble (2011); Qui Vive?, Moscow International Biennale For Young Art, The White Hall, Moscow (2010). 

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