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Il Centro d’arte Santelmo a Salò

Questa mostra parla di un tempo ormai definitivamente trascorso, nelle cose d’arte: quando una galleria era una galleria, cioè un’iniziativa privata che si faceva carico della proposta, della promozione e della documentazione di autori – non necessariamente già noti – senza preoccuparsi più di tanto di questioni come il ritorno economico delle spese e in genere di quella cosa che correntemente si dice l’utile di impresa.

Non erano, quei galleristi, che marginalmente degli imprenditori. In loro prevaleva piuttosto lo scegliere di sentirsi parte viva della produzione della cultura en train de se faire, dell’offrire un affaccio sul teatro dell’arte al mondo variegatissimo delle esperienze geminali, eccentriche, comunque non identificate ancora adeguatamente da quello che, allora come oggi, si chiamava il sistema dell’arte. 

Quei galleristi erano compagni di strada degli artisti, e dei critici, e dei curiosi che si affacciavano all’arte: mai controparti economiche, anzi disposti persino, talora, a operare nella consapevolezza che magari in termini di denaro il gioco non valeva la candela, ma proprio qui si potevano accendere candele che emanavano una luce vivida.   Leggi Tutto   

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