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Gabriele Picco

Artista visivo e scrittore, con le sue creazioni Gabriele Picco indaga timori e ambizioni dell’individuo umano dando vita a universi visionari che originano dalla profondità del suo inconscio. A cardine della sua produzione, una disorientante componente fantastica – fatta di soggetti deformati, di una bruttezza dal sapore naif – unita a una forte impronta biografica, che congiunge esperienze di vita quotidiana a visioni oniriche deliranti.
Il prelievo dal quotidiano e la decontestualizzazione sono cifra stilistica dell’artista, che attraverso differenti tecniche e media – pittura, scultura e installazione – genera un miscuglio eterogeneo di suggestioni, affrontando con ironia grandi tematiche esistenziali.

Gabriele Picco nasce a Brescia nel 1974. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano, partecipa a mostre personali e collettive sia nazionali che internazionali. In Italia espone per molteplici enti, tra i quali il Palazzo delle Papesse a Siena, la Gamec di Bergamo, il Mac di Ravenna, la Galleria Civica Montevergini di Siracusa, la Fondazione Re Rebaudengo a Torino e la Fondazione Ratti a Como.
Le sue opere vengono presentate in numerosi spazi privati e musei all’estero, nelle città di Vienna, Colonia, Shanghai e New York, dove l’artista vive per diversi anni; compaiono alle Biennali di Tirana e Praga e ad Art Basel a Hong Kong.
Alcuni dei suoi lavori fanno parte della Collezione Montblanc di Amburgo e di quella del MoMa di New York. Vincitore di prestigiosi riconoscimenti e borse di studio in ambito artistico, quali il New York Prize, il Premio Michetti 2000 ed il Premio Alinovi, come scrittore pubblica due romanzi: nel 2002 Aureole in cerca di santi, con Ponte alle Grazie e nel 2010 Cosa ti cade dagli occhi, con Mondadori.
Nel 2018 ottiene ampio riscontro di critica e pubblico con l’installazione monumentale Frank il fachiro, in mostra presso la Crociera di San Luca a Brescia, in occasione della dodicesima edizione di “Meccaniche della Meraviglia”.

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