Leonesia, cinque mostre Una lunga estate d’arte
Tutto (ri)parte da qui, dagli stretti vicoli senza tempo del piccolo borgo di Mura di Puegnago, adagiato sulle colline, affacciato sul lago di Garda: dagli spazi interni ed esterni di Villa Leonesio, il gioiello quasi millenario (costruita nel XIII secolo) che ha riaperto al pubblico ormai da sette anni, e che da maggio ospiterà la nuova (e grande) stagione artistica di Leonesia, la Fondazione dedicata a Vittorio Leonesio nata dal desiderio della moglie Laura e della figlia Marta di mantenere vivo il suo ricordo, insieme ad Albano Morandi ancora oggi direttore artistico. L’ARTE della scoperta, dell’andare contro corrente: cinque grandi mostre da maggio a ottobre, nel mezzo il concerto sull’erba al tramonto del 30 agosto prossimo, in memoria di Vittorio, e poi chissà quali sorprese, da scoprire un poco alla volta. Gli artisti: si comincia con Gabriele Picco, l’artista visivo, dal 1 maggio al 16 giugno, la sua indagine di timori e ambizioni, i suoi soggetti deformati, la bruttezza naif. Opere che hanno già lasciato il segno: alcune esposte alla Collezione Montblanc di Amburgo, altre al MoMa di New York. Dal 23 giugno al 31 agosto andrà in scena la collettiva «L’anima e le forme dell’acqua», a cura di Renata Coltrini e Mariachiara Maccarinelli: un viaggio tra metodi e arti diverse, da Brescia a Milano (Armida Gandini, Pietro Maccioni, Cesare Galluzzo, Carlo Mari) dal Veneto al Giappone, con le opere di Junko Imada. Per esplorare «il primo dei quattro elementi, che non accetta forma, che si adatta, incolore e insapore, simbolo di trasparenza e purezza»: appunto, l’acqua, «elemento primordiale e rigenerante». A SETTEMBRE Renata Boero, fino al 20 ottobre: artista alchimista, da sempre attratta dai processi della materia naturale che si fa pigmento, ricerca in costante dialogo con la natura. Sono proprio le trasformazioni chimiche dei materiali a comporre la base della sua poetica simbolica, concettuale. In contemporanea, o quasi, la terza edizione di «Scintille d’Arte», a cura di Mariachiara Maccarinelli e Kevin McManus: in pista due giovani artiste, Alice Padovani classe 1979 e Silvia Inselvini classe 1987, nell’ambito di un progetto che vuole mettere in dialogo artisti talentuosi, in un luogo di grande suggestione. Appunto, Villa Leonesio: chiusa nel 2004, l’anno del terremoto, poi riaperta nel 2012 in occasione delle «Meccaniche della Meraviglia»; dal 2014 la sua piena operatività, mostre, iniziative, concerti e cerimonie. «Lo spirito utopico con cui Leonesia è nata – spiega il direttore artistico Albano Morandi – si rispecchia anche nella programmazione di questo nuovo anno. Oltre alle mostre non mancheranno i consueti appuntamenti con la poesia e la drammaturgia, e il concerto in memoria di Vittorio». Non solo: «Altro nostro ambizioso obiettivo – conclude Morandi – è di poter inaugurare, entro fine anno, la Collezione permanente». •