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Giuseppe Bacci. La forza evocativa delle Illustrazioni.

La mostra voluta dalla Fondazione Vittorio Leonesio e realizzata in collaborazione con il gallerista livornese Roberto Peccolo, rappresenta un’ interessante e preziosa opportunità per ammirare le opere di Giuseppe Bacci, uno dei padri della grafica italiana del Novecento. 

L’ultra-novantenne bolognese è pittore, illustratore, ritrattista, grafico pubblicitario. Inizia la sua attività artistica nel dopoguerra, collaborando con l’editore Cappelli, disegnando copertine  e illustrazioni, famoso e ormai introvabile è Le avventure di Pinocchio del 1952. In seguito, collabora con altri importanti editori, tra i quali Mondadori, per la collana de i Gialli, Einaudi e Rizzoli; con periodici storici come “L’Europeo”, “Panorama”, “Sorrisi e Canzoni”. Ad oggi, cura illustrazioni, vignette e ritratti per il quotidiano “L’Indipendente”.

Non meno nota è la produzione di locandine utilizzate per le prime dei film di Fellini, De Sica, Leone; o ancora i numerosi bozzetti per opere liriche creati per la Scala e altri importanti teatri italiani. 

Ma è attraverso la grafica pubblicitaria che Bacci arriva alla grande popolarità. Sue le storiche campagne degli anni ’60 di Buton e i caroselli con Gino Cervi, suo e di Marcello Marchesi lo slogan “Vecchia Romagna etichetta nera, il brandy che crea un’atmosfera”. Da ricordare anche le campagne pubblicitarie per i gioielli di Cartier, per i profumi di Elizabeth Arden, per gli orologi di Vacheron-Constantin.

Altro filone del suo percorso artistico è quello rappresentato dai bozzetti per Alfa Romeo, Maserati, Bugatti, Ducati, e molti altri. 

Come è stato scritto nel 2010, in occasione della mostra Del bel tempo che fu presso la Fondazione del Monte a Bologna:

“… l’opera di Giuseppe Bacci ha svolto un ruolo importante di mediazione e diffusione di contenuti culturali. Attraverso i manifesti pubblicitari ha divulgato non solo le informazioni sui luoghi e sui prodotti reclamizzati, sugli eventi e sui personaggi che ne erano protagonisti, ma ha reso familiari i modi e gli stili espressivi della contemporaneità, contribuendo alla nascita di quella cultura visiva che è caratteristica fondamentale … in ogni sfera del quotidiano. Visual Culture in cui si integrano e convivono oggetti d’arte tradizionale  e prodotti dei new media, film, video, fotografia, linguaggi aulici e specializzati.” 

Molteplici sono i soggetti, protagonisti dell’esposizione a Palazzo Leonesio, differenti le atmosfere che si mescolano ai sapori del luogo che li ospita, unici la tecnica e il supporto: le opere sono, infatti, tutte gouache ( tempera/ acquarello /grafite) su cartoncino. 

Il tratto è deciso, marcato e riconoscibile.

E’ fondamentale sottolineare come, anche nei lavori scelti per questa  mostra, emerga l’aspetto legato alla capacità e volontà di Giuseppe Bacci di continui rimandi alla Storia dell’Arte contemporanea e, in particolare, ad alcuni movimenti delle Avanguardie storiche, restituiti, però, allo spettatore, sotto la luce della contemporaneità, immersi nel quotidiano. Riprendendo l’antico spirito già comune alle Secessioni, al Bauhaus, e al Futurismo, quello cioè di tentare un raccordo tra le espressioni artistiche maggiori e le Arti minori, tra la cultura dell’immagine high e low, Bacci lavora in armonia con quello spirito, con particolare attenzione alla lezione sul manifesto pubblicitario. Potremmo dire che spazia tra illustrazione, grafica, pubblicità, vignettistica mantenendo il fare del pittore, dell’artista.

Osservando i bozzetti  relativi ai motori, il rimando immediato è a certe opere del primo futurismo: nella velocità e frammentazione del tratto, nella scelta di colori vivaci e incisivi, nella rappresentazione esasperata della velocità e della potenza. 

Così come i bozzetti per i capolavori di D’Annunzio sono frutto di un ritrovato gusto per il Liberty, nel quale si manifestano alcuni elementi caratterizzanti della poetica simbolista. 

O ancora, in altri casi, possiamo ritrovare negli intrecci dei differenti piani della composizione, allusioni a dipinti di matrice espressionista o al Realismo tedesco della Nuova Oggettività.

È quindi un approccio colto alla grafica, un contributo elevato alla pubblicità quello che Giuseppe Bacci  ha dato e continua a dare attraverso le migliaia di illustrazioni cariche di forza evocativa, che ha prodotto dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi.

Lo spettatore, attraverso la mostra, ha l’opportunità di ripercorrere le tappe di un viaggio attraverso le tendenze artistiche, il mutamento del costume, l’evoluzione della società, la nascita delle nuove tecnologie, il cambiamento del linguaggio e più in generale della comunicazione. Queste opere sono da considerarsi, quindi, una preziosa  testimonianza storica del nostro Paese per le generazioni future.

Giuseppe Bacci è nato a Bologna il 27 Marzo ’92 dove ha frequentato l’accademia Regazzi prestigiosa scuola d’arte privata della città. Arruolatosi in aereonautica, comincia a lavorare come illustratore subito dopo la guerra del 1945. Innizialmente collabora con l’editore Bolognese Capelli dedicandosi dapprima alle pubblicazioni per i ragazzi (del 1952 è il ricercatissimo Pinocchio) poi a copertine di autori di romanzi di Liala. La collaborazione si estende negli anni a tutti i grandi editori italiani per i quali dipinge copertine ed illustrazioni (per esempio i Gialli Mondadori). Si sono avvalsi del suo lavoro periodici importanti come l’Europeo, Panorama, Sorrisi e Canzoni, Ciak. Per il quotidiano L’Indipendente cura ritratti, le illustrazioni e le vignette. Parallelamente si dedica alla grafica pubblicitaria. Negli anni sessanta è direttore della pubblicità della Buton, sue le campagne pubblicitarie dell’epoca come Etichetta Nera il Brandy che crea un’atmosfera, Rosso Antico, L’aperitivo che si beve in coppa e i caroselli di con Gino Cervi. Crea poi manifesti per varie aziende (Dadi Lombardi, calzature Zenith, Crema Nivea, Campari e Martini ecc.) Anche a livello internazionale (Elisabeth Arden, Cartier, Coty), fianco a fianco di mostri sacri del cinema come De Sica, Fellini crea locandine utilizzate per le prime dei film così come molti manifesti per il teatro e opere liriche. Un ruolo molto importante infine hanno i bozzetti per i motori Alfa Romeo, Maserati, Bugatti, Ferrari, Ducati Guzzi e nel maggio 2010 si è tenuta a Modena terra di motori una giostra dedicata ai suoi bolidi. Negli ultimi anni Giuseppe Bacci vive con la figlia dedicandosi esclusivamente alla pittura astratta.

Mariacristina Maccarinelli